Scorazzando nel parco naturale di Fanes, Sennes, Braies e delle dolomiti ampezzane.
27-29 gennaio 2007
Sabato 27 gennaio - primo giorno.
Ore 7.30 ritrovo a Belluno a casa Ica e trasferimento in macchina fino al tornante di S.Uberto (1420), 5Km a nord di Cortina in località Fiames. Dal tornantone partono altri gitanti, ma tutti puntano verso il Rif. Ra Stua in direzione nord. Chissà perchè....
Partenza dal tornante |
Discesa al rio fanes |
Ore 10.00, sci ai piedi scendiamo verso sud ovest al rio fanes e seguiamo al mulattiera n.10.
C'è tanta neve fresca e nessuna traccia. Bisogna battere la via. Il primo fatica e suda, il secondo solo suda, il terzo va tranquillo, il quarto e quinto se la spassano.
Fra si incaglia |
La zona dei "boboli" |
Si attraversa il ponte Outo sul rio Travenanzes e si prosegue verso ovest nella lunghissima val di Fanes. A quota 1750 passiamo un ponte sul rio fanes e ci allontaniamo dal pendino della furcia rossa. Entriamo nel bosco "dei boboli". Tra neve fresca, cocuzzoli e mughi sepolti vaghiamo 1/2 ora prima di uscire dal "labirinto". Poco prima del lago di Fanes ritroviamo una via più agevole..
In val di Fanes |
Verso passo Limo |
Si continua lungamente a batter traccia in almeno 40cm di neve fresca. Ogni tanto il vento si fa sentire con forti raffiche.
Saliamo al passo di Limo (2.174) dove finalmente togliamo le pelli e scendiamo al rifugio Fanes (2.060).
Traversata di 10Km battendo traccia in neve fresca con dislivello in salita di 850m fatta in 5h30'
Doccia calda al rifugio, buona cena con tanto di "Krafunzen" finale alla vaniglia e via a nanna nel comodo lager.
Domenica 28 gennaio - Secondo giorno
La gita fuori porta |
Pronti via |
discesa al La Varella |
Partenza ore 9. Si punta al sasso delle 10. Scendiamo al rif. La Varella per risalire sull'altipiano del ciamplacc. Bella giornata di sole ma il vento si fa sentire con raffiche anche molto forti.
Ciamplacc |
Gran ciamplacc |
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Cornice crollata |
Tra i sassi |
Passiamo sotto al col toron e al castel di Fanes in un continuo sali scendi lungo tutto l'altipiano di Fanes piccola..
Spunta il Grossvenediger |
Cominciamo la salita al sasso delle 10 con uno stretto zig zag su una dorsale rocciosa. Ad un certo punto vediamo che il vento ha lavorato troppo. Manca il fondo per poter curvare in discesa e tutta la neve si è accumulata sul pendio ad ovest. Sciarci sopra sarebbe un po' azzardato. Anche gli altri gitanti trovati lungo il percorso decidono per il retrofront. Solo 3 "arditi" continuano a salire.
finalmente qualche curva |
scarico dei 3 |
un pezzo in polvere |
Via le pelli e torniamo a casa. La discesa è divertente solo per brevi tratti. Per la maggior parte si ripete il saliscendi dell'andata, bellissimo dal punto di vista ambientale, ma una palla da quello sciistico. Girandoci indietro vediamo i 3 "arditi" che scendono cautamente lungo il pendio provocando un gran scarico a pochi metri dalle loro scie.
Dislivello in salita: circa 850m per 10km di sviluppo tra andata e ritorno
Lunedì 29 gennaio - Terzo giorno
Si parte in discesa lungo la stradina che porta al rif. Pedrù. Prima su pendenza minima, poi si fa 1km di scarpinata sul piano, infine si acquista un po' di velocità sui tornanti finali prima del Pederù.
Rif. Pederù |
Valle di Rudo |
Verso il Fodara |
Sotto il colle di Ru |
Si vede la croda rossa |
Rif. Fodara |
Casupole Fodara Vedla |
Luca traccia in fresca |
Dal rifugio Pederù (1.548) si mettono le pelli e si sale di 200m con ripidi tornanti a picco sulla valle di rudo. Poi più comodamente si raggiunge il rifugio Fodara Vedla (1.966).
Fodara |
Le crode |
Luca batte traccia |
Percorso suggestivo |
Da qui si ricomincia a batter traccia nella neve fresca. E' Luca che si prende la briga di aprire la strada a tutti fino al lago di Fodara e poi verso sud salendo al Lavinores.
Tra Forcia di Ferro e Sennes |
La forcella qta 2.182 |
Onde di vento |
traverso NE del Lavinores |
Il vento tira raffiche gelide. Il traverso dalla forcelletta qta 2.182 alla forcella del Lavinores 2.294 è tutto un'onda. Il vendo ha formato un vero e proprio "mare mosso"
Arriviamo in forcella con vento urlante. Giusto il tempo di togliere le pelli ed ondeggiamo sul traverso ventato.
E qui arriva la discesa pregustata durante la salita. Dalla forcelletta al lago de Fodara sono 200m di puro divertimento. Il vento si calma ed è uno spasso galleggiare nella polvere.
Dal lago proseguiamo piatti verso est fino ad entrare nel bosco de rudo dove i tornanti della stradina si tagliano allegramente nella neve polverosa.
Campo croce |
cascatella del Boite |
Scendiamo al campo croce e poi nel vallon scuro dove inizia una strada piatta. Un po' pattinando, un po' spingendo, passiamo il rifugio Ra Stua e ci smazziamo tutta la stradina piatta (salvo qualche breve tratto pendente) fino alle auto lasciate al tornantone di S.Uberto.
Tot. terzo giorno:
Dislivello in salita: 770m
Dislivello in discesca: 1.385
Sviluppo: 16 Km
Partecipanti: Fox, Federica, Matteo, Francesca, Luca
Meteo: 3gg di sole ma con vento forte. Temperatura variabile tra -2 e -10.
Neve: poca nei versanti battuti dal vento. Abbondante e polverosa dalle altre parti.
Logistica: rif. Fanes molto confortevole. Mezza pensione in comodo lager da 10 posti a 40 euro. Cena abbondante e colazione a buffet. Doccia calda gratis, acqua potabile in bagno.