Vedretta Marmotta
7 aprile 2007 - Primo impatto con un mondo stupendo.
Prologo: 6 aprile ore 14.00 Fox parte da Duino, recupera Federica a Belluno e si incontrano a Trento con Matteo da Lodi. Bolzano, Merano quindi birreria Forst per la cena. Si entra in val Venosta e si risale mezza val Martello. Pernottamento in un alberghetto della valle.
Ore 6.30 colazione all'albergo Martello (Martellerhof) nell'omonima valle che sale dalla Val Venosta (BZ).
In 1/2h d'auto e qualche sequenza di tornanti passiamo il bacino idrico e parcheggiamo all'albergo Genziana (2.051m). Ore 8.30 partenza sci ai piedi.
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Prima del ponticello sul rio Plima giriamo a destra salendo grossomodo sotto la teleferica del rif. Corsi. Lasciamo il rifugio sulla destra e sbuchiamo nell'ampio vallone "in der kachel". Il panorama è subito maestoso con la cima Cevedale che si staglia davanti a noi..
Percorriamo la muraglia del Plima e poi attraversiamo il pianoro seguendo il sentiero estivo 103.
Uno strappo di 300m di dislivello con i rampant causa neve dura, ci porta alla "pozza cuna di sotto" a pochi metri dal rif. Martello. La giornata è bellissima e non ci fermiamo nemmeno per posare un po' di roba in rifugio. Tiriamo avanti con la smania di arrivare subito sul ghiacciaio.
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Dal Martello tiriamo una lunga diagonale verso sud ovest per poi aggirare gli speroni di "punta la cuna" e salire all'hohenferner. Siamo finalmete arrivati sul ghiacciaio che si presenta completamente ammantato di soffice neve bianca. Puntiamo diritti a sud attraversando la vedretta alta.
La fatica si fa sentire ed il sole picchia sulla testa.
L'idea era di raggiungere cima Marmotta ma alla fine guadagneremo, poco più a ovest, una vetta meno frequentata a quota 3.226.
Dall'alto il panorama mozza il fiato. Forse il sole, forse la stanchezza o forse la realtà ma l'emozione è forte.
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Con noi arriva in cima un gruppetto di sud-tirolesi. Anche loro passeranno la Pasqua sulle nevi del Cevedale. Non al Martello ma più sotto al rif. Corsi. Attratti da sauna e cene a tre portate hanno sbagliato la prenotazione del rifugio. Errore che pagheranno con 400m di salita in più ogni giorno. Ma non sembra un problema. Sono tutti agili e spigliati quando si buttano giù serpeggiando lungo la cresta del p.so Vedretta Alta.
La discesa è fantastica anche se la stanchezza gioca un ruolo importante sullo stile. Dalla cima inizia subito un bel canalone ripido di neve fresca. Prime curve timorose... poi... sempre meglio... fino ad arrivare sul ghiacciaio. E qui ci si scatena, forti della pendenza moderata e della neve polverosa.
Sotto quota 3.000 la neve si fa un po' crostosa ma cmq ben sciabile.
A quota 2.700 tagliamo con una lunga diagonale verso NE che ci porta, non senza fatica, fin sotto al rif. Martello (2.610). Siamo esausti.
10 temibili metri di salita sci in spalla ci danno il colpo di grazia. Ci fermiamo al primo tavolino a bere e prender fiato..
Il rifugio è accogliente. Dormiremo in lager da 12. C'è acqua calda e potabile. Doccia a 2 euro. Cena gustosa (minestra di pomodori, spezzatino con funghi e riso, dolce con prugne).
Bello riscoprire quanto si può apprezzare un piatto caldo ed un materasso dopo una giornata faticosa.
Partecipanti: Fox, Matteo, Federica
Dislivello in salita: 1200m in 4h
Neve: splendida. Polverosa da 3.000 in su. Sotto appena un po' più dura.
Meteo: giornata fantastica con sole splendente e caldo. Appena una bava di vento solo in cima.