Monte Cornor - 31 gennaio 2010


Ieri ha soffiato da nord ed ha nevicato debolmente. Le temperature sono previste basse e ci aspettiamo vento gelido  in quota.

L'idea sarebbe di stare a sud per evitare il vento. Mah... chissà quanto ha nevicato, quanto ha accumulato, quanta crosta di fondo è presente a sud e quanto poco sole farà?

No, no... scatta il piano B. Patiremo un po' più di freddo ma troveremo polvere nei versanti esposti a nord.

Via. Gita in Alpago. Partenza dalla casera Pal (1.054) ore 9.40. Puntiamo al monte Cornor salendo per la val Salatis e la val Bona.

Fa freddino con cielo coperto ma la neve è spaziale. Qualche problema di pelle per Charles risolto al volo.
La val Salatis è chiusa da pareti sia a nord che a sud. Ottimo. Qui non soffia il temutissimo vento previsto per oggi. Anzi... quasi quasi fa caldo.. tolgo una maglietta-strato.
Seguendo la strada forestale e tagliando qua e la i tornanti arriviamo alla stalla Campitello (1.389)
Mah... A quale temperatura si innesca la neve?
Dalla casera Pian del le Stele ( o pan di stelle secondo Iaia) abbandoniamo la forestale. Ci infiliamo in un canalino boschivo in abbondante polvere entrando così in val Bona.
Suggestivo passaggio tra le rocce
Risaliamo tutta la stretta val Bona.

Un doveroso ringraziamento va ai 4 ragazzi davanti a noi. Hanno aperto faticosamente un'ottima traccia in abbondante neve fresca.

In molti punti il bastoncini spariscono completamente nella neve senza arrivare al fondo. Per la cronaca i miei sono alti 135cm.

Un pallido sole spunta da dietro il M. Castelat. La gita si rivela azzeccata e d'ambiente.
Proseguiamo nella parte alta della val Bona.

Non fa freddissimo ma è meglio mettersi una giacca. Siamo pur sempre in pieno versante nord.

Per Biagio è ora di chiedere un passaggio ed infilarsi nello zaino di Charles. 8kg gratis in schiena.

Neve sempre abbondante e sempre inconsistente e zuccherosa. Sono almeno 50cm di fresca. Ci pregustiamo la discesa.
Arrivati sulla forcella Cornor (2.099) metto gli sci sullo zaino e raggiungo la cima del M.Cornor a piedi (2.170). Così la gita da MS diventa MSA e come dice Iaia... fa curriculum.
La vista dalla cima del Cornor è coperta ad ovest dalla parete del M. Castelat ma spazia a 300° sugli altri quadranti. Schiarite sparse ci regalando tutto sommato un bel panorama.

Messi gli sci scendo dalla cima in un misto di neve fresca e neve ventata fino alla forcella. Da qui in poi fino alle auto non un filo di crosta. Più di 1000m di discesa costantemente in neve polverosa.

La discesa è divertente in una neve stupenda. Da tempo non si vedeva in giro una farina del genere.

Si scia immersi nel manto bianco fino alle ginocchia.

Su qualche tratto il livello va anche oltre e la sciata regala esaltanti spruzzi di neve che arrivano fino alla faccia.

In un paio di occasioni devo sputare la neve che mi arriva in bocca. Fantastico!!

Neve fino alle ginocchia nel vero senso della parola.
Tra boboli ed esaltazione non mancano le cadute gratuite.

Il premio per il miglior volo va a Pos che sparisce improvvisamente dietro ad un salto di 1m e mezzo. Complimenti.

Ma anche il resto del gruppo non scherza. Dadi è spesso a terra. A Charles non sempre riescono le acrobazie per evitare il tonfo a Biagio. Iaia si improvvisa illusionista e fa sparire gli sci sotto alla neve. Dovrà usare le racchette per sondare il terreno e ritrovarli.

Charles e Biagio impantanati.

 

Attenzione. Abbiamo anche la prova video di un simpatico volo Charles & Biagio togheter into the snow. Forse sarà online prossimamente.

Uscita dalla val Bona.

Rientro sulla stradina della val Salatis. Qualche breve tratto di falsopiano ci obbliga a scalettare un po'. Ma niente di grave. Sempre su spettacolare polverone arriviamo fino alle auto.

 

Ore 15.00 siamo già all' agriturismo "Cate" davanti ad un piatto di gnocchi.

 

Gita molto bella che vale un 8 in pagella. Ma vista la neve da sogno ci sta anche un 9. Per il 10 ci voleva il sole.


Partecipanti: Fox, Charles, Iaia, Robi, Dadi, Pos, Chiara

Special guest: Biagio

Neve: almeno 60cm di spettacolare polvere

Meteo: freddino, cielo velato, vento moderato in forcella (wind chill)

 


Relazione by Iaia:

 

Relazione descrittiva (ve conto come che iera)

 

Allora: tutta le settimana l’ingegnere me tien sulle spine… non xe posibile capir dove che se anderà in gita la domenica (sabato no, gnente, festa coi parenti).

Ogni sera vien sciorinade nuove mete, montagne, cime, forcelle, forche e selle a iosa.. ma nulla de definitivo per più de un per de ore!

 

Alla fine, sabato sera –complici i sardoni impanadi de pranzo che ga corroborado (omega 3 e acidi grassi ‘juta, dixi anche i dotori!!!)- vien fora che la soluzion più accreditada xe una proposta del Fox, che sugeriva Alpago, che xe relativamente a sud, che xe posti che no conosemo, che .. insoma, che sembrava promettente!

Bene, ore 7 recuperare il Fox sopracitato a Duin e pescarse con Robi&Dadi e Pos&Pin (Chiara!) al solito autogril de “Sacile Ovest” (che forsi xe “Porcia Nord”, ma no fa gnente).

Breve screzio della sottoscritta con i caramba che fa benzina e blatera che no poso far c**** Biagio vicin dei serbatoi de benzina... che “xe zona privata e pericolo de esplosivi” …. Vabbeh, visto che ormai Biagio gaveva deposita’ il suo prodotto “esplosivo”, mejo cambiar aria e andar a sorbir un buon cappuccio dentro l’autogrill.

 In uscita incroxemo i Nardini boys, el Sindaco, Tiz e Giulietto, insomma un casin de gente che ‘ndava in Val …Sperlonga??? Val Piera?? Boh, no dove che anderemo noi, questo go capido!!

 Ma parlando de robe serie, che questa iera solo la premessa: la gita parti da vizin “el Bolscioj” (Borsoi), e gavemo fatto la strada ‘bastanza sporca, con la Golf e senza cadene, anche se l’ingegner fazeva el dificile e gufava… andando pian e permettendoghe cussì a 4 de lori de rubarne l’onor de bater traccia per TUTTA la salita!!!!!! Oh, che peca’!!!

 Bon, dall’agriturismo Cate, 1050m,  (che xe verto!!!!!) dove se parcheggia, el primo toco de salita xe su una carareccia “batuda” nel bosco (faggeta), che se pol tajar seguindo el sentiero, se sali de circa 400 m in un’oretta, la xe un poco longa e in alcuni tochi in alto, al ritorno toca un poco sburtarse.

Se riva in Pian De Le Stele (1421m) e zonto mi “Pan di stelle”, ex casere, e qua se trova el bivio per andar o per dove che volevimo noi, opur per el rifugio Semenza (che vien prima del rif. Carota, biologicamente parlando, ga dito Fox).

Ma noi imbochemo un canalicolo e pian pianin lo risalimo fino a sbucar in una valle “a boboli” in blanda salita, altalenante, molto pittoresca e circondada da cimette de medie dimensioni.

Se rendemo conto che qua ga neviga’ parecchio.. almeno un 40 cm.. e per fortuna qualchidun che xe anda’ su prima de noi conosceva el posto, che se no saria sta’ grave distrigarse... comunque, buona notizia, nisun xe ancora sceso, e quindi anche le foto sarà sai bele.

 Dopo un pochi de saliscendi , pitoreschi anche lori, se riva soto l’ultimo pendio che porta alla forcella Cornor (2099m) dove che in realtà go trova’ a spetarme solo l’ingegner e Fox: i altri aveva za puntado con spirito indomito verso la vicina cima del Cornor.

E bon ah.. alora andemo anche noi: mi e ciarls senza sci, Fox con sci in schena (per far curriculum, mi so!)

Bon, su iera cusì fresco che no se podeva gnanche sorider, e gavemo dovu’ dirse “bergheil!” a denti stretti per no perder sensibilità alla lingua (2170m) … no restava che scender, giusto un’ociada al panorama (se vedi el GrossGlockner! Se vedi el Pelmo! Se vedi… el Vallandro!?! No quel no.. xe le solite allucinazion de Ciarls!) e el sottostante rifugio Semenza, con adiacente bivacco invernale (rosso).

Tutta la discesa, a parte i 80 metri tra la cima e la forcella (ventata), neve polverosa, ma tanta, tanta, tanta.. talmente tanta che cascar e perder un sci pol richieder l’aiuto de un rabdomante per el recupero.

Iaia.

 


Qui trovate il post su scivolare di Charles. Chiaramente e volutamente breve, scarno e soprattutto depistatorio.