Turchia 2011
Day 3 - 28.02.2011 - Vulcano Hasan dag


Ore 5.15 sveglia nel nostro albergo incastonato nella roccia di Goreme.
Un panino con pomodoro e cetrioli per colazione e via verso la nostra prima meta sciistica. Il vulcano Hassan sopra il paesino di Helvadere
Fin dove possibile saliamo con il minibus. Poi un agricoltore del posto cerca inutilmente di farci proseguire sulla neve a bordo del suo trattore. Almeno avesse le catene.

Inutile. La neve è troppo fonda sulla strada. Sci ai piedi si parte da quota 1750.

La giornata inizia caldissima.
Il cono vulcanico è ben visibile davanti a noi. Sembra vicino.... sembra... sembra...
Gasati dalle condizioni strepitose della neve saliamo veloci con traccia spesso tedesca.  La nostra guida Met è già in affanno ed arranca in fondo al gruppo.

Quasi ogni 15 minuti la "gendarmeria" chiama al cellulare Met per sapere a che quota siamo e se va tutto bene. E' un po' stressante ma è un sistema di sicurezza. In caso di necessità l'esercito turco mette a disposizione (sembra gratuitamente) un elicottero per il soccorso alpino.

La salita si fa più accentuata. Saliamo a zig zag.
L'ultimo tratto è più ripido. Gli spiz si fanno insicuri. Palchizzo e salgo a piedi per un pezzo. Ma le condizioni della neve sono dubbie. Un accumulo sospetto ci sbarra la strada per la cima. Non è il caso di rischiare.

Chiediamo consiglio a Met... ma la risposta è alquanto evanescente... maybe.., if you wont..., why not?

Ore 13.00. Le condizioni meteo variano improvvisamente. Siamo nella nebbia e inizia a nevicare. Quota 3.050. Spelliamo e rinunciamo alla cima.

Scendiamo su neve fantastica ma purtroppo nel latte. Chiediamo aiuto al GPS di Met per trovare la via giusta del ritorno.

Peccato. Fossimo partiti 1 ora prima avremmo fatto una sciata spaziale sotto il sole. La neve è polverosa in alto e trasformata in basso.

Nel pomeriggio puntiamo verso Aladaglar. Le condizioni meteo migliorano. Non piove più e non si sentono più i tuoni sulla cima dell'Hassan.

 

Lungo la strada ci fermiamo a dare un'occhiata ad un suggestivo canyon.
La stanchezza regna sovrana nel minibus. Non abbiamo raggiunto la cima per 100m ma siamo cmq felici per la giornata, per la sciata e per la scelta azzeccata di rinunciare al momento giusto.

In 2 ore di trasferimento verso Demikazirk si notano le solite brulle distese desertiche attraversate dallo stradone a 2 corsie. Quasi nessun' auto in giro. Sarà forse colpa del prezzo della benzina? Circa 2 euro al litro.

Le poche case sono basse, generalmente evanescenti e mal tenute ma quasi tutte con pannelli solari per scaldare l'acqua e la parabola satellitare per la TV.

Verso le 18.00 raggiungiamo il campeggio di Aladaglar a Cukurbag gestito dal simpatico Recept.

Alloggeremo nell'accogliente e riscaldato bungalow in legno.

Per cena... pollo... tanto per cambiare... ma ottimo.


| Torna all'indice |

 

Hit Counter