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Oggi ci svegliamo con calma alle 7.30. E' una giornata di trasferimento.
Salutiamo Recept e i suoi cani Herkul e Sirin e ci dirigiamo verso l'Erciyes.
Solita strada grande a doppia corsia che corre nel vuoto. Bisogna fare
attenzione ai cani pastore che si avventano ance contro il minibus pur di
proteggere il gregge.
Come sempre le auto scarseggiano e invece non mancano i distributori di
benzina. Ne contiamo ben 32 tipi diversi. |
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Passiamo per Kayseri una grandissima città posta proprio ai piedi dell'imponente
vulcano Erciyes. Purtroppo il meteo è coperto e non possiamo ammirare il
panorama. |
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Giunti sul passo dell'Erciyes ci sistemiamo in albergo. Le camere sono nel
sottotetto. |
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Per entrare bisogna inginocchiarsi. Incontriamo Ronaldo, un ragazzo portoghese
che sta girando il mondo da ormai 1 anno. Domani verrà con noi sull'Eriyes.
Nel pomeriggio tutti si rilassano e si riposano. Io e Tibor scorgiamo dalla
finestra un piccolo monticello proprio dietro al passo. Teniamoci in
allenamento. Andiamo. |
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Ore 15.00. Dall'albergo scendiamo 50m fino ad un campo da basket innevato. |
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A vista risaliamo verso est a velocità sostenuta. |
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Dopo mezz'ora abbiamo già percorso 300m di dislivello e siamo quasi in cima. |
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Un breve tratto a piedi |
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ed eccoci sulla cimetta a quota 2600m. La montagna non ha nome. La battezziamo
"Tibor Hrib".
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La visibilità è nulla. Tira forte vento e fa un gran freddo. Scendiamo verso
l'albergo. La neve è orribile. Un vero cartone. Crosta non portante. L'ultima
metà la faccio a spazzaneve per salvare la gamba ed evitare di farmi male. |
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Sulle piste dell'Ericyes pochissima gente. Unica curiosità un kaysurfer. |
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Traccia di salita al Tibor Hrib. Vista dal lato Eriyes. |