Estate 2000 - Viaggio in Norvegia
GIORNO 19 - Briksdalbreen

Lunedì 7.8.2000 I 3 ciclisti ripartono per il loro tour ancora una volta sotto la pioggia. Noi proseguiamo per Lom fino a Stryn sull’ Innvikfjorden. Giro per il paesotto, spesa e controllo Email nella biblioteca del paesotto. Pranzo in furgone con la solita pioggi scrosciante. Il nostro pensiero va a Donatella Luca e Federica che stanno pedalando fradici. Ci muoviamo fino ad Olden e al Briksdalbreen dove in serata ci aspetta la lingua del ghiacciaio più fotografata della Norvegia. Ci limitiamo a guardarla da lontano dal parabrezza del furgone. Notte bagnata sulle rive del Oldevatn.

Nel frattempo quelli in bici....

Lunedì 7 agosto: Incredibilmente oggi ci alziamo con il sole: il forte vento che ha soffiato per tutta la notte ha spazzato il cielo e ora splende il sole. Salutiamo i nostri amici e ripartiamo per il nostro tour ciclistico mentre loro faranno i turisti in pulmino. Scendiamo fino a Lom dove ci fermiamo per la spesa: da lì in avanti non ci saranno tanti paesi sulla nostra strada per cui è bene procurarci qui le provviste.
Una rapida occhiata alla stavkirke di Lom, restaurata da poco, e poi iniziamo la lenta discesa lungo la Ottadalen. Tanto per mantenere la tradizione, nel momento stesso in cui saliamo in sella, inizia a piovere. Questa volta c'è una variante: inizia a soffiare anche un forte vento contrario. E' un peccato dover sudare perfino lungo una strada in discesa…
Cerchiamo di fare gruppo compatto contro le raffiche sfruttando la scia di chi, a turno, sta davanti; ci fermiamo a Skjåk per un rapido pranzo protetti dalla parete di un garage e di nuovo in sella verso il passo, con la costante del vento e della pioggia che ci sono compagni inseparabili. La strada costeggia il fiume, in questo tratto molto tormentato con salti, cascate e rapide: non è un caso che sulla strada transitino molte vetture con al seguito delle canoe fluviali!
La strada prosegue in salita, con una pendenza appena accennata ma in salita mentre il cielo si fa sempre più' cupo e la pioggia sempre più fredda. Raggiungiamo Grotli dopo un tempo interminabile trascorso in mezzo a boschi, pascoli e foreste, senza traccia di insediamento umano. Per questo il grande edificio (albergo?) che costituisce Grotli ci pare una città!
Un attimo di sosta per guardarci negli occhi e il consenso è unanime: non una pedalata di più' sotto questa pioggia ghiacciata! Alla prima piazzola utile a lato della strada decidiamo di piantare la tenda e chiuderci dentro isolandoci dal resto del mondo ostile. E' il momento più difficile della nostra pedalata: siamo stanchi di trascorrere le nostre giornate in mezzo all'umidità e al grigiore, esiste ancora il sole? Un minestrone caldo e una abbondante pastasciutta ci restituiscono un po' di coraggio, ma per recuperare le forze e la volontà l'unico rimedio è un buon sonno: alle 20.30 stiamo tutti ronfando come ghiri…

Tappa: 68.2 km

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