Giro in Sardegna
1-8 settembre 2009 - La costa ovest da Cagliari a Stintino
Trascinato da Anka ed Alessia decido di partire per la Sardegna. Motivi: è l'unica regione italiana che ancora non avevo passato; ho ancora ferie dello scorso anno da consumare; in settembre le alpi carniche e le giulie sono senza neve; tutti mi dicono che i posti sono fantastici ecc.. ecc...
Manca l'entusiasmo ma si va... lascio l'organizzazione in mano ad Anka e Alessia. Che facciano come vogliono. Io mi limito a prenotare il volo e l'auto a noleggio. Tutto il resto al traino. Senza troppe idee su dove andare, cosa vedere, dove mangiare e dormire.
Il giorno prima di partire, però, non resisto e mi leggo un paio di guide, mi faccio dare un paio di consigli da chi in Sardegna ha vissuto per anni e così almeno ho una vaga idea di cosa aspettarmi.
DAY 1 - martedì
La costa est della Sardegna |
Si parte. Duino-Venezia con l'auto di Alessia. Posteggio in parcheggio a
pagamento (Marcopolo park) trovato da Anka. Bus navetta fino in aeroporto, volo di linea Alitalia (A/R
180 euro) e sbarco
a Cagliari ore 14.30.
Dopo 1 oretta di fila alla Hertz sotto il sole riusciamo ad ottenere una Focus a noleggio (evviva il check-in elettronico assolutamente inutile). Costo auto per 1 settimana 270 euro con pre pieno benzina incluso. |
La prima spiaggia sarda è a Pula |
Dall'aeroporto di Elmas dirigiamo ad Assemini e ci facciamo un bel giro
turistico nella zona industriale ovest. Parecchio squallida e desolata. Sporco e
rifiuti a bordo strada, centrali elettriche e ciminiere. Il primo impatto non è
dei migliori ma già si vedono i primi fenicotteri rosa sguazzare nella zona
umida di Santa Gilla. Tiriamo dritti e la prima sosta è a Pula. (Non in Istria). A Nora intravediamo da dietro i cancelli i resti della la città punica e ci limitiamo ad un primo giretto sulla costa. Troviamo da dormire a Chia in un affittacamere per 30 euro a testa. Cena in un ristorante. Giretto serale in auto verso capo spartivento alla ricerca del faro per Anka.
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Day 2 - mercoledì
Vista da Capo Spartivento |
Parcheggio a pagamento e camminata al faro di capo Spartivento. Bello il
panorama.
Ritorniamo indietro e ci fermiamo sulla sabbia di cala cipolla. Molto suggestiva e primo impatto con la trasparente acqua sarda. Alessia si addormenta in spiaggia. Anka non trova pace e vaga su e giù per le alture circostanti a caccia di foto. Fa caldo (34°C) ma per fortuna qui il vento non manca. |
Divertenti onde a su Giudeu |
Tornando verso l'auto lungo la costa delle belle onde ci sfidano sulla più grande e turistica
spiaggia che fronteggia l'isola su Giudeu. E' questa l'ultima foto che riesco a fare. La mia fida machinetta decide di smettere di funzionare. Sarà la batteria? Sarà il caricabatterie? Sarà prorpio la macchina? Boh... d'ora in poi mi affidero ad Anka e le chiederò l'uso della sua macchina fotografica se vedrò qualche inquadratura che lei non ha già immortalato. |
Scorci di Tuaredda lungo la strada |
Dall'auto su strada nodosa ammiriamo tutta la costa fino a puntare a Teulada. Caldo e paese deserto. Un piccolo bar offre gelati ed aria condizionata. Ci rifugiamo li dentro per togliere un po' di sale dal viso. |
L'acqua limpida di Porto Pino |
Passiamo S.Anna Arresi e giù a Porto Pino. La spiaggia è affollata. Non mi piace per niente. L'acqua però è bella limpida ma a quanto sembra è una costante della Sardegna. Passeggiata e poi via in cerca di un posto per dormire. Spesa a S.Giovanni Suergiù. Questa volta non ci fregano. A Chia non avevamo la colazione quindi... si fa scorta. La cassiera ci indica un agriturismo a Medau is lais. Arriviamo troppo presto. Non c'è nessuno e decidiamo di puntare ad un'altro agritur visto lungo la strada. A Tratalias ci va di lusso. Agriturismo accogliente, mezza pensione 45 euro. Si cena alle 20.30 tutti sullo stesso tavolo con gli altri ospiti. E che cena... fantastica.... , soprattutto le sevadas finali. Quasi quasi ci fermiamo anche il giorno dopo. |
Day 3 - giovedì
Arrivo a Carloforte |
Ore 11.45. A Calasetta mettiamo l'auto sul traghetto che ci sbarca a Carloforte sull'isola di S.Pietro. |
Foto di rito sul traghetto |
I traghetti partono ogni ora. A/R costa 20 euro per l'auto e se non ricordo male 8 euri a cranio. |
Palme in mezzo al paese |
Vale la pena fermarsi una giornata intera sull'isola di
S.Pietro. Iniziamo con un giretto nel bel centro di Carloforte. Ottimo il tonno al forno e marinato al ristorante d'Andrea. |
Bagno meditativo alla calletta |
Passiamo accanto alle saline e ci fermiamo a la Caletta. E'
una bella spiaggetta con la solita
acqua trasparente che ci cattura per un bagnetto "riflessivo".
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Scogliera della busa, verso le colonne |
Ci spostiamo più a sud verso "le colonne" e ci imbattiamo
in un tratto di costa a scogliera alta veramente spettacolare.
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Fioccano le foto. Il posto mi incanta. | |
Zona de la busa |
Un arco naturale di acqua azzurra, una piscina seminascosta
dalle rocce, delle insenature mozzafiato. Avrei voglia di esplorarle tutte
ad una ad una... ma mi chiamano.... c'è ancora un sacco di posti da
visitare. Uff.. è ora di andare...
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Capo Sandalo, sopra Calafico |
Puntiamo alla spiaggia di calafico incastonata tra tufi
vulcanici sulla punta ovest dell'isola.
Bella ma mi aspettavo di più.
Un giretto a capo Sandalo dominato dal faro e son già le 18.15. E' ora di riattraversare l'isola che il traghetto ci aspetta. Altra cena lussuruosa all'agriturismo di Tratalias e tanti sogni d'oro.
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Day 4 - venerdì
Scoglio bianco Pan di Zucchero |
Prosegue il nostro giro sulla costa ovest. Prima però vengo quasi costretto a
cercare un caricabatterie per la mia macchina fotografica al Trony di
Carbonia. Mah... sarà stata una scusa per comperare acqua e qualcosa da mangiare
nel vicino supermercato ;-) A Nebida ci facciamo la promenade che regala bellissime inquadrature per lo scoglio "pan di zucchero" ....
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Il Lavatoio di Nebida |
... e all'abbandonato ma affascinante lavatoio "Lamarmora".
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Suggestiva spiaggia a Masua |
Un po' più avanti scendiamo tra i resti di una cava a Masua raggiungendo
una bellissima spiaggetta che sfruttiamo per diversi bagnetti.
Assistamo al recupero con moto d'acqua di una tartaruga marina.
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Cala domestica |
Saliamo più a nord e solo di sfuggita riusciamo a vedere cala domestica. Veramente fantastica. Forse una delle più belle spiaggette viste finora, incastonata tra alte pareti rocciose. Ci rimaniamo si e no 20 minuti senza nemmeno fare il bagno. Sigh... e ripartiamo.. Passata Buggerru (non ci ha impressionato molto) e ci dirigiamo alla tanto declamata Piscinas. |
Le dune di Piscinas |
Qualche Km di strada sterrata ci porta tra le dune di sabbia che dicono siano
tra le più alte d'europa. La costa sabbiosa è lunghissima, il mare sempre
trasparente anche se il vento increspa l'acqua con onde. Ci fermiamo per il
bagno e per una lunga passeggiata.
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In auto su strada sterrata attraversiamo tutto il parco archeologico
patrimonio dell' Unesco della vecchia zona estrattiva fino a Montevecchio per
poi arrivare in serata a Guspini. Il paese è squallidino e non ci piace per
niente. Però è ora di fermarsi. Dopo 2 B&B chiusi, troviamo un agriturismo. Lo
aprono per noi, siamo gli unici ospiti ma per la cena è troppo tardi. Giretto in
centro seguendo le indicazioni dei paesani per trovare un posto dove mangiare.
Bah... confermiamo che il posto non ci piace. Finiamo forse nell'unica pizzeria
aperta. La ronfata nell'agriturismo ci costa 40 euro solo notte e colazione.
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Day 5 - sabato
Troppe le cose da vedere e tutto troppo bello (Guspini a parte). Un po' a malincuore ci
rendiamo conto che il progetto iniziale di girare tutto il perimetro sardo è
improponibile. Dobbiamo tagliare qualcosa. Dopo 4 giorni di mare è doverosa una pausa culturale. Non possiamo non visitare almeno un nuraghi. Scegliamo quello più famoso e tipico della Sardegna. Su Nuraxi a Barumini.
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Su Nuraxi |
Visita guidata che ci porta via tutta la mattinata ma ne valeva la pena. Piccolo inconveniente per il mio ginocchio che incoccia su una ringhiera del nuraghi. Sono fuori uso. Non riesco ad schiacciare la frizione e alla guida della focus passa Alessia. |
Penisola di Sinis |
Prendiamo la superstrada ed arriviamo veloci fino ad Oristano. Pranzo
al supermercato dotato di aria condizionata e poi via verso S.Giovanni di Sinis.
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Capo S.Marco |
Tharros è spettacolare. Una lingua di terra separa onde e veloci winsurf
ad ovest da un mare piatto e calmo nel golfo di Oristano.
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Tharros |
Le solite torri di avvistamento fanno da contrafforte alle colonne
bianche dei resti della vecchia città cartaginese, poi punica e romana. Giro breve per me ancora con un ginocchio sofferente mentre Anka e Alessia puntano verso Capo S.Marco.
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Granelli bianchi di Is Arutas |
Andiamo a farci un giretto lungo la spiaggia bianca quarzosa di Is Arutas.
Bella, ma meno bianca del previsto .
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Roccia lavica nel mare di Is Arutas |
Sono forse più suggestive le nere colate laviche che scendono nel blu
del mare.
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Ritorniamo sulla superstrada 131 e recuperiamo Km verso nord fino alla
131bis di Thiesi. Mentre Anka dorme sul sedile posteriore abbiamo la
possibilità di dare un'occhiata all'interno della Sardegna. La sensazione è
quasi di degrado ed abbandono. Tra Thiesi, Ittiri e Ruidas sfrecciano via dal finestrino paesaggi quasi montanti che quasi quasi rincuorano dopo giorni di mare. Ad Alghero proviamo a cercare un B&B. Il primo è occupato. Ci fermiamo in una gelateria e con l'elenco telefonico alla mano proviamo altri 2. Occupati. Il terzo è un agripizza. Hanno posto per 30 euro con la prima colazione a S.Maria la Palma. Capitiamo bene. Fanno una festa sarda in tendone ed è l'occasione per assaggiare il famoso porceddu. Il posto ci piace e qualcuno non ha troppa voglia di girovagare in cerca di altri posti per la notte. Decidiamo di prenotare anche per domani.
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Day 6 - domenica
A capo caccia ci facciamo 654 gradini che scendono a picco sulla suggestiva scogliera fino alla
grotta di Nettuno.
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211_grotta nettuno.JPG |
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212_grotta nettuno.JPG |
Oltre allo spettacolo naturale della grotta c'è quello dello
sbarco dei turisti pigri che non vogliono farsi le scale. Il
mare è agitato dal solito vento. La barca se pur con la poppa ancorata ad
una boa e con i motori in costate manovra, beccheggia paurosamente. Per
i turisti, attraversare la passerella di prua è un'avventura. Facce di
terrore si possono osservare sui meno scaltri. Facce divertite sui più abili
che trovano anche il tempo per mettersi in posa sotto i flash dei passanti e
sotto le urla del barcarolo che urla "Si sbrighi venga via di la".
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Foradada, grosso scoglio forato da parte a parte |
Risaliti i 654 gradini andiamo a dare un'occhiata allo scoglio foradada,
bucato da parte a parte. Il ginocchio migliora e mentre Anka ed Alessia si
preparano e mangiucchiano qualcosa, trovo il tempo di salire rapido al belvedere
fino alla cima. Una volta sceso anche le 2 ragazze decidono di salire. Allora approfitto per farmi un altro giro fin
quasi a cala dell'inferno.
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Torre del porticciolo |
Ci spostiamo per un bagnetto a Torre del porticciolo. Bella la cala vista
dall'altro a forma di mezzaluna e guardata a vista da una torretta. Ma, incredibile...., l'acqua non è proprio pulitissima.
Qualche alga e qualche sacchetto di plastica.... In serata ci spostiamo ancora per affrontare, assieme a numerosi surfisti, le splendide onde di porto ferro. Rimaniamo pochissimo tempo. Peccato. Alle 17.30 con un vento piacevolissimo ed il sole che non brucia più tanto mi sembrava di stare in paradiso. Sarei rimasto li chissà quanto ancora.
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Da Alghero, tramonto su capo caccia |
Doccia in agriturismo e poi via ad Alghero. Città turistica e movimentata durante la serata. Vale la pena un giro lungo le mura e nel centro storico pedonale. Finalmente una classica serata estiva con un po' di vitalità. Ceniamo in una spaghetteria, altro giretto nel centro pedonale e si torna in agriturismo per far la nanna. |
Day 7 - lunedì
Passiamo in auto all'Argentiera dove solo dal finestrino posso ammirare una
spiaggetta da cartolina. Vorrei fermarmi ma mi dicono che dobbiamo dobbiamo proseguire.
Arriviamo a Stintino. Cerchiamo inutilmente un passaggio per l'isola dell'Asinara. Troppo vento. Battelli e gommoni non partono oggi. Niente da fare. Acc.. non ci resta che dirottare per un giretto nel caratteristico e colorato porticciolo.
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Foto artistica alla pelosa |
Ed eccoci.alla famosa e blasonata spiaggia della Pelosa. |
Torre della Pelosa |
E' pieno zeppo di bagnanti ma vale comunque la pena fermarci un paio di
orette. Doverosa nuotatina (20m) fino all'isoletta con la torre e qualche foto.
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Spiaggia della pelosa |
Immancabile passeggiata lungospiaggia con i piedi nelle acque trasparenti e l'isola Piana sullo sfondo. |
Roccia dell'Elefante |
Decidiamo di visitare ancora Castelsardo ad est di Porto Torres. Prima però diamo un'occhiata al
famoso "elefante" di pietra. E' una roccia trachitica che gli antichi
unomini prenuragici avevano trasformato in una tomba ipogea e che la
credenza popolare vuole sia una domus de jana, ovvero un' abitazione di fate
e orchi.
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Castelsardo |
Il paesino arroccato di Castelsardo è davvero caratteristico. Sia visto
da fuori con le sue case colorate e abbarbicate sulla montagna...
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Stradine di Castelsardo |
...che dall'interno dei sui stretti e turistici vicoli. Troviamo un B&B a Marina di Sorso (25 euro con la colazione). Ci facciamo un'ultima cena al ristorantino locale e in serata un girello a Porto Torres.
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Day 8 - martedì.
364_venezia.JPG |
Passiamo per Sassari ed imbocchiamo la 131. In 1h 30 arriviamo a Cagliari.
Giro in supermercato per acquistare i ricordi gastronomici della Sardegna,
riconsegna dell'auto e alle 15.30 si decolla. Atterraggio a Venezia e rientro a casa in auto.
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Partecipanti: Fox, Anka, Alessia
Meteo: 7gg di sole con temperatura variabile dai 26 ai 34 gradi.