Norvegia - DAY 3
30 marzo 2010 - Lavangstinden


Ore 7.00 salpiamo da Oldervik in direzione sud nell' Ullsfiorden.

Due ore e mezza di navigazione con mare calmo e paesaggi mozzafiato tutt'attorno. Dentro si sta bene tanto da far colazione in maniche corte. Fuori fa decisamente più freddo. Bisogna vestirti a tutta per stare alla ruota. Ma ne vale la pena. Quassù staremo solamente una settimana. Bisogna catturare con gli occhi tutto quello che si può.

Torben, lo skipper svedese, si rivela subito un po' particolare. Spesso molla la ruota e si infila sotto coperta per andare a dormire. La barca la lascia completamente nelle nostre mani senza la minima preoccupazione e senza nemmeno conoscerci. Evidentemente ispiriamo molta fiducia.

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Colazione in navigazioen
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panorami
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meteo ok

 

 

Attracchiamo sul pontile di Elvebakken con la bassa marea. La baietta è splendida e puntellata dalle tipiche case di legno rosse e gialle. Dal fondo del mare anche le stelle marine sembrano augurarci buona traccia. Ed il meteo, tanto temuto nei sogni dall'Italia, continua a sorriderci.

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Attracco a Elvebakken
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Stelle marine
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La baia di Elvebakken

 

 

Ore 9.45 sci ai piedi lasciamo alle nostre spalle le  barche, le casette di legno e l'immancabile stenditoio di baccalà. Ci inoltriamo tra le spoglie betulle in direzione sud. Dopo 20 minuti di falsopiano pieghiamo a destra su pendenze decisamente più importanti guadagnando metri con zig zag.

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Baccalà in essicazione
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Traccie di qualche uccello
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Guadagniamo metri con zig zag

 

 

L'Ullsfiorden dietro di noi si trasforma in uno specchio per le bianche montagne della penisola del Lenangstindane. Ampi spazi e sensazioni di libertà ci accompagnano durante la salita fino a raggiungere su un pianoro. Ottimo per una breve sosta. Da qui è ben visibile il canale Vargedalen che percorreremo in discesa. A prima vista non mi da nessuna sicurezza. E' sufficientemente pendente per staccare valanghe. La neve non manca e soprattutto sono ben visibili le enormi cornici da vento che bordeggiano tutto il collo superiore. Chissà da dove passeremo. Secondo me da li non si passa proprio. Anche le guide sono un po' perplesse. Con lo zoom della macchina fotografica cerchiamo un punto per "saltare" nel canale. Mah... io non ne vedo. Forse l'unica speranza è di trovare qualcosa sulla sinistra, la dove la vista è chiusa dalle roccette. 

Andiamo avanti e valuteremo il da farsi sul posto. Ora ci aspetta una simpatica salita e poi un lungo aggiramento per raggiungere la vetta del Lavangstinden.

Marco davanti a tutti apre tranquillo la traccia. Ma la situazione non mi sembra così rosea. Ampio pendio e bella pendenza. Sarò forse troppo prudente ma in automatico lascio una ventina di metri tra me e chi mi precede. Dietro Mariuccia procede più lentamente assieme a Martino. Almeno un minimo tentiamo di alleggerire il pendio.

Eh sì. Oggi c'è anche Martino con noi. Ieri ad Oldervik sono finalmente arrivati i suoi sci smarriti in aeroporto ad Oslo.

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Monti che si specchiano
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Cornicioni inquietanti

sul canale di discesa
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MAriuccia non molla, grande!!

 

 

Siamo in tanti e ci impieghiamo un po' per uscire tutti da alcune svolte "delicate". Ma con pazienza eccoci finalmente sulla tranquilla sella. Ora ci aspetta solo un lungo traverso. Sembra di essere su un ghiacciaio. Pendenza modesta. Ampi spazi e la cima che non arriva mai.

Marco sempre davanti ormai lo conosciamo. In discesa scia alla grande. E' uno spettacolo vederlo. Ma lo stile è quello da freerider. Ampi curvoni veloci in galleggiamento sulle sue larghe tavole. Roba da superG più che da ski alp. E lo stesso stile lo tiene in salita. Anzichè tirare diritto verso la meta, preferisce ampie e dolci svolte. Un po' va bene ma il percorso è già lungo di suo.  Io e Dario tagliamo un po' dov'è possibile disegnando una traccia più "tedesca".

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Ampie svolte
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Anche Dario taglia dritto
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Paesaggio glaciale

 

 

Finalmente raggiungiamo la cima del Lavangstinden. 1215m sulla carta. Quasi 1.280 sui nostri altimetri.

Bisogna stare attenti. Come abbiam visto dal basso, le cornici sono parecchio estese e non ci si può spingere più di tanto verso il bordo per ammirare il panorama.

Marco va in esplorazione. Segue il collo del canalone per trovare un passaggio nella cornice. Niente da fare. Come previsto non esiste un punto sicuro per saltare nel canale. Bisogna ritornare da dove siamo venuti. Ma li la neve non era un granchè. Anzi. Era una crosta.

E allora ultimo tentativo. Direttamente dalla cima proviamo a calarci di qualche metro lungo una crestina un po' esposta. Piano piano a scaletta, uno alla volta, raggiungiamo una piccola sella. Qui un breve canalino ripido ci permette di entrare nel vallone di discesa del Vargedalen.

E la sciata è superba. Bello ripido ma non troppo. Neve intonsa e polverosa. Uno spettacolo.

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Discesa dalla cima
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Vista dalla selletta
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Cresta alpinistica
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Cresta bonificata

si scende a scaletta

 

 

La sciata continua ottima lungo tutto il canale fino al pianoro dove ci siamo fermati in salita.

Ora, pieghiamo a destra e ci buttiamo in un canale più stretto e più ripido. La neve è ancora buona e ci si diverte saltellando qua e là.

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Ullsfiorden
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Martino esce dal canalino

 

 

L'ultimo tratto nel boschetto di betulle spoglie ci conduce alle nostre barche attraccate ad Elvebakken.

Gran bella gita. Decisamente più impegnativa del giorno precedente. Alcuni punti "sospetti", zig zag ripidi, zone pianeggianti stile ghiacciaio, un breve tratto alpinistico, una sciata meravigliosa in canale e poi nel bosco rado. Quello che si dice una gita varia da gran soddisfazione.

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Divertimento
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Ritorno a Elvebakken
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Salpiamo

 

 

Ore 15.00. Lasciato Elvebakken puntiamo a nord attraversando l'intero Ullsfiorden a bordo delle nostre 2 bavaria. Quasi in cima svoltiamo nel  fiordo sulla destra. Schiviamo alcuni blocchi di ghiaccio galleggianti ed attracchiamo nel porticciolo di Nordlenangen.

Alcuni di noi si precipitano nello "store" prima che chiudano. Il piccolo market è aperto ancora per poco. Comperiamo un po' di viveri. Nel frattempo Walter si fionda sulla barca dei pescatori ormeggiata vicino alla nostra. Gran bel colpo. Tornerà indietro festoso con parecchi gamberetti freschi.

Facciamo rifornimento d' acqua (dopo aver abbondantemente rotto allo skipper).

Il nostro cuoco ufficiale Walter ci prepara una gran cenetta. Mangiamo e poi via a dormire, cullati dal leggero rollio della barca..

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blocchi di ghiaccio da schivare
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Fox
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Arrembaggio
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rifornimento H2O
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preparazione della cena

Relazione by Martino:

2) LAVANGSTINDEN  m 1278

- Difficoltà: BS – ore: 4’30/5 - ****

- Esposizione: NE. E. N.

- Accesso: per mare Ullsfjord costa Ovest.

- Partenza: Elvebakken.

 

- Relazione: da Elvebakken si sale verso sud seguendo un valloncello, a circa 100 m si svolta di 90 gradi e per pendii molto sostenuti (attenzione in caso di pericolo valanghe) si sale Fino ad un piccolo piano a circa 450 m di quota, sempre sul ripido e nella stessa direzione si continua fino a 900 m, poi si svolta decisamente verso sud e ci si dirige verso la cima, gli ultimi 300 m su dolci pendii ed un lungo traverso. La discesa può essere effettuata per lo stesso itinerario.

Nota: si può scendere direttamente dalla vetta, in un bellissimo canale verso Nord-Est, (attenzione cornice e/o eventuale rischio valanghe) che si congiunge all’itinerario nel piano a 450 m.  

 

 

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