Marocco 2010 - Day 0 e day 1
Venerdì 19.02.2010 - Day 0 - Da casa a Milano
Ore 14.15. Sindaco lascia la sua auto a casa mia. La sacca da spedizione è pronta, gli sci imballati, lo zaino chiuso. Partiamo.
All'area di servizio di Gonars appuntamento con l'equipaggio di Roberto, Andrea e Paola. Piove a dirotto per tutto il viaggio.
Ore 18.00. Alla barriera di Milano rimaniamo imbottigliati per mezz'ora nel traffico. Che fortunati siamo a vivere dove viviamo e non in questo caos.
Raggiunto il strategico B&B "Grazia" a Samarate di Verghera ci mangiamo una pizza. Specialità italiana.... chissà cosa mangeremo laggiù.
(Notte, colazione, parcheggio auto in giardino per tutta la settimana, 30 euro a testa). Paola, ma dove l'hai trovato questo posto?
Sabato 20.02.2010 - Day 1 - Da Milano a Imlil
Il bianco monte Rosa illuminato dal sole ci da il buongiorno. Con le nostre auto scarichiamo i bagagli al terminal 1 di Malpensa. Io e Roberto riportiamo le auto a Samarate. Parcheggiamo nel giardino del B&B e, gentilissima, la signora ci riaccompagna all'aeroporto.
Puntualissimi arrivano direttamente dal Trentino Alberto e Riccardo. Sono i famosi Rumo Boys.
Al checkin scopriamo di avere una franchigia di 40Kg per il bagaglio e non di 20 + 15 come pensavamo. Meglio così.
Decolliamo. Il velivolo della Royal Maroc attraversa la Francia meridionale rimanendo lungo la costa, sorvola la Spagna e dopo aver passato la Sierra Nevada, punta diretto a Marrakesh.
Sorvolando la Sierra Nevada |
Ombre di nuvola sul mediterraneo |
Stanchi prima di partire |
Atterriamo. Tiriamo in dietro l'orologio di un'ora. Siamo in Africa.
Pioviggina. Cambiati 100 euro a testa in dirham, veniamo accolti da Mohamed, () il nostro corrispondente marocchino che provvederà alle nostre necessità.
Sul tetto del furgoncino vengono caricati sci e bagagli. Attraversiamo una zona pre-desertica dove pecore e capre hanno già brucato quasi tutto. Poi la strada diventa più tortuosa e comincia a salire. Dai 450m della piana di Marrakesh arriviamo ai 1750 di Imlil, un paesino di montagna a circa 50Km a sud della città. Serve 1h e mezza per arrivare. Siamo appena entrati nel regno dei Berberi di montagna.
Nella guest house di Mohamed veniamo accolti con biscottini e te. E' la bevanda più bevuta in Marocco. Sarà anche la più bevuta da tutti noi.
Carico del furgoncino |
Primo te a Imlil |
La guesthouse di Imlil |
Io, Sindaco e Riccardo siamo curiosi di dare un'occhiata al paesino. Usciamo e a noi si affianca Rachid, un ragazzo marocchino che lavora alla guesthouse. L'impressione è che ci faccia da guardia del corpo. Le case sono di pietra con ritocchi in fango. Regna il colore marrone - ocra. Dei ragazzi giocano a calcio lungo la strada. Un altro è intento a tirare sassi ad un asino poco ubbidiente. Dopo una breve passeggiata Riccardo rompe gli indugi ed entra in un piccolo negozietto di souvenir. A dire il vero è quasi costretto ad entrare attirato dall'insistenza del giovane gestore.
Look... look only for look.... dice il gestore. Riccardo butta l'occhio su un turbante blu e.... come per magia... se lo ritrova già in testa. Il ragazzo è già che spiega come si avvolge. Bene. Inizia la contrattazione.
La leggenda italiana dice: fatti dire il prezzo. Dividilo per 100 e poi contratta aumentandolo ancora al max per 3. Sarebbe a dire se un oggetto costa 300 dirham offrine 3 e contratta fino a concludere l'acquisto per 9 dirham.
Il problema è che tutti gli oggetti sono esposti senza prezzo. E alla domanda "quanto costa?". Segue la risposta: "fai tu un'offerta.... your happy price".
Dopo qualche minuto di contrattazione Riccardo esce dal negozietto con una collanina a forma di geko e con 50 dirham in meno. (5 euro).
"Allllllaaaaaahhhh....". Inizia una cantilena.... il muezzing con il megafono dall'alto del minareto sta chiamando i fedeli alla preghiera. Subito lo segue il collega del paesino vicino e poco dopo anche quello della bassa valle.
Comincia ad imbrunire. I tre richiami religiosi si accavallano in una sorta di sinfonia che echeggia nella valle. La sensazione è piacevole, quasi magica. Benvenuti nella cultura mussulmana.
E' ora di cena. Conosciamo Mohamed che sarà il nostro cuoco per tutta la settimana. Ebbene sì. Si chiama Mohamed anche lui. E' simpatico e per questa sera ci ha preparato una specialità locale. Il tajine. Verdure cucinate in un piatto chiuso da una sorta di campana di terracotta. Qualcosa che assomiglia ad una cottura al vapore. Il tutto molto scenico ma anche molto buono.
Il nostro primo Tajine |
Non c'è riscaldamento. Fa un po' fresco. Pur avendo lenzuola e coperte preferisco utilizzare il mio sacco a pelo. Dormirò benissimo nella piccola cameretta.
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