Marocco day 3
lunedì 22.02.2010 - Da Tacheddirt a Iguenouane
Ore 6.00 sveglia nell'umida ma bella guesthouse di Taceheddirt. Dopo la solita colazione con il solito immancabile te marocchino carichiamo scarponi e sci sui muli.
Ore 7.30. Usciamo dal retro e ci troviamo in mezzo alla fogna a cielo aperto di Tacheddirt. Attraversiamo il fangoso paese fino a raggiungere la strada asfaltata. Da qui saliamo ancora un centinaio di metri prima di trovare la neve e calzare gli sci.
sveglia a Tacheddirt |
si parte dalla fogna |
attraversiamo il paese |
mulo di supporto |
guado |
salita a piedi |
Pochi metri.... il pendio si fa ripido... la neve ha gelato durante la notte. Bisogna montare i rampant.
Ci alziamo un po' e tiriamo un traverso verso sinistra. La neve dura e liscia ci suggerisce di procedere con molta cautela ed attenzione.
Giunti alla base di una spalla, la nostra guida Mohamed inizia un lungo traverso verso destra salendo per ripidi pendii aperti e gelati. Io e Roberto siamo un po' perplessi. Perché spostarsi così tanto a destra e non salire lungo lo spallone?
Lasciamo la guida alle sue scelte e noi zigzagghiamo lungo la spalla. Mohamed si ferma su una sella a destra. Mah... forse bisogna valicare da quella parte? Lo raggiungiamo con un traverso. Poi scopriremo che si poteva tranquillamente continuare lungo la spalla. Mah.... sarà una condotta di gita marocchina....
si calzano gli sci |
traverso di neve dura |
alla base della spalla |
rimaniamo sulla spalletta |
mohamed tutto a destra |
sullo spallone |
Breve pausa in attesa del Sindaco, Paola e Andrea che viaggiano più cauti sulla neve dura.
Nel frattempo ecco salire il gruppo di olandesi. Uno di loro è senza lo zaino. In un primo momento penso: "ma guarda quello li. Già abbiamo i muli. Farsi portare lo zaino dalla guida... mi sembra esagerato....".
Poi vengo a sapere da Andrea che lo zaino c'era... ma è stato appoggiato maldestramente sulla neve... ed è filato giù diretto fino a Tacheddirt. E' una chiara testimonianza che su quel pendio con quella neve non è proprio il caso di sbagliare pendolini.
Una nota, non so se di merito o di incoscienza, va spesa per Mohamed il venditore di coca-cole. Come ieri anche questa mattina è partito con il suo zainetto pieno di bottiglie diretto alla vetta sperando di fare affari in alta quota. Oggi però la neve dura ed il pendio ripido richiedevano l'uso dei rampant. Lui è andato su senza. Ancora non mi capacito come. Rischiare la vita per vendere un paio di bottiglie mi sembra un po' esagerato. Spero solo che la coca-cola sia per Mohamed solo un "pretesto" per farsi una gita ed una sciata.
Saliamo ora per valloni più mossi. La fatica comincia a farsi sentire. Poco sotto la sella il vento soffia con insistenza e continuità. Avvertiamo raffiche molto forti che ci costringono a fermarci di tanto in tanto per non essere buttati a terra durante le inversioni.
Le soste per far foto aumentano in maniera impressionate. Diventano un ottimo pretesto per riprender fiato.
Esclusi Mohamed la guida e i Rumo boys che sono già in cima, dalla sella in su tutti risentono della fatica.
Io in particolare esaurisco le pile. Stimo di aver coperto gli ultimi 50m di dislivello in 30 minuti. Una sofferenza indicibile. 3, 4 passi e poi fermo appoggiato sui bastoni a respirare affannosamente. Mi sembrava di conquistare un 8.000 senza ossigeno. Eppure eravamo "solo" a 3.800m.
Ore 12.30. Finalmente anch'io guadagno la vetta dell' Iguanouane (3.877). Faticosa e veramente sudata.
In cima mi devo fermare 5 minuti. Seduto. Immobile. Senza aver la forza di far foto o di guardarmi attorno. Veramente cadavere.
panorama |
Robi sfatto |
salita lenta |
sella e cima Iguenouane |
rocce ghiacciate |
vista dalla ciama |
Piano piano mi riprendo. Un te, un mars ed una pastiglia di enervit by Robi. Via le pelli e inizio a scendere.
Il primo pezzo è di neve ventata. Ma poi il manto si trasforma. Riecco il firn di ieri. Anzi. Oggi è ancora meglio. Meno umido. Illuminati dal sole ci godiamo una sciata veramente da urlo potendo curvare su tutti i valloni e su pendenze sempre ottimali e varie.
Si sprecano le foto e si fa a gara a tirare le curve migliori. Serpentine strette e filanti si alternano ad ampi curvoni da superG. Su questa neve ti sembra si essere il più bravo sciatore del mondo. Le curve basta pensarle e poi gli sci seguono da soli la tua idea.
Arrivati alla selletta di sosta dell'andata, cambiamo direzione e ci buttiamo a sinistra giù da un pendio più ripido per imboccare un vallone diverso da quello di salita.
La sciata continua sempre su splendide pendenze e splenda neve.
la cima Iguenouane |
discesa super |
ampi valloni |
tracce |
in vista di Tacheddirt |
ultima neve |
Dopo quasi 1300m di goduria sciistica la neve inizia a scarseggiare... affiorano le rocce.... togliamo gli sci e come per magia, vicino ad una cascata.... si materializza Mohamed (el mena musi) con il suo asinello pronto per caricare sci e scarponi.
Ancora una volta quasi mi vergogno di avere tanto lusso a disposizione. Con gli scarponcini da treck a piedi ci facciamo l'ultima mezz'oretta di passeggiata per raggiungere Tacheddirt.
Lungo il sentiero incontriamo delle donne vestite di colorati veli che pascolano caprette. Impossibile fare foto. Ci minacciano con dei sassi.
i muli alla cascata |
discesa a Tacheddirt |
panni a terra per asciugarsi |
Alla guesthouse di Tacheddirt ci aspetta il consueto ottimo pranzo di tajine con te e verven finale preparato da Mohamed il cuoco.
Nel pomeriggio, con una breve salita, raggiungiamo la strada asfaltata sopra il paese. Un ora di furgoncino e ritorniamo a Imlil.
pranzo in terrazzo |
risalita di Tacheddirt |
Pur essendo in un piccolo paese berbero di montagna Imlil sembra una città lussuosa rispetto a Tacheddirt.
Qui ci concediamo una doccia calda (10 dirham) che dopo 3 giorni ci sta tutta.
Cena, preparazione degli zaini per il trekking di domani e via a dormire.
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