Day 6

25.02.2010 - Akioud e Tizi n' Ouanaoumuss


Ci svegliamo con il sole. Evvaaai! Anche oggi ci prendiamo la giornata.

Rampant sugli sci fin da fuori il rifugio. La neve è bella dura di mattina.

Risaliamo a fianco del canalino che lambisce il rifugio per poi piegare a destra in un caratteristico stretto canale in direzione SW.

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partenza con rampant
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la sella di domani
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entrata nel canale SW
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nel canale SW
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canale SW
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fuori dal canale

 

 

Usciti dall'imbuto, davanti a noi si apre una splendida conca illuminata dal sole. Eccolo. Lì. Davanti a noi. L'Akioud. Il monte che proveremo a conquistare questa mattina.

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sole sulla nostra meta

 

 

Si sale dolcemente fino ad arrivare fin quasi sotto le rocce. Qui inizia  un ripido pendio che porta alla selletta sotto la cima.
Zig zag zig zag... I rumo boys arrivano in sella con gli sci ai piedi.
L'ultima parte del pendio sembra ripidina. Mi fermo sotto una roccia. Sci sullo zaino e ramponi ai piedi. Su 40° si procede molto meglio in questa configurazione.

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saliamo con ramponi
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Andrea
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Sindaco

 

 

In sella tira vento molto forte e affiorano le rocce. Lasciamo gli sci e con ramponi e piccozza risaliamo su un misto di roccia e ghiaccio.

Questa è la parte più alpinistica di tutto il nostro viaggio. Bisogna fare attenzione. Sulla neve e sul ghiaccio i ramponi tengono ma sulle rocce affioranti si rischia di scivolare.

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verso la cima
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tratto di misto
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ormai in vetta

 

 

Raggiungiamo la cima dell' Akioud a quota 4.030. Da quassù vediamo la cima del Toubkal conquistata ieri, il Ras, il Timesquida, il Clochentones.

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Timesquida e Ras
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Alberto
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Riccardo
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Mohamed
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Paola e Andrea
 

 

 

Solo durante la discesa dalla cima mi accorgo che Mohamed la guida sta scendendo senza ramponi. In equilibrio un po' precario e aiutandosi con i bastoni da sci raggiunge sano e salvo la forcella. Qualche grattacapo in più per il Sindaco. Su una roccia i ramponi scivolano. Finisce a terra ma per fortuna con la piccozza riesce a fermarsi subito. Per lui solo uno spavento ed un bastoncino piegato.

In forcella calziamo gli sci e ci buttiamo sullo splendido pendio che nella parte alta tocca i 40°. Si sprecano le foto.

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discesa dalla cima
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giù dalla sella
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inversione fotografica
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Andrea sui 40°
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splendida sciata
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curve per tutti

 

 

In basso le pendenze sono modeste ma con la neve perfettamente trasformata e tutti i versanti assestati esiste solo il divertimento. Anche oggi "sciadon de chilo!! "

Prima di infilarci nel canalino dell'andata c'è tempo per provare a scendere su 45° anche se per pochi metri.

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breve tratto a 45°
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uscita dal canale
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il percorso per Akioud

 

 

E' fotogenico il passaggio tra le rocce del canale SW. Concludiamo con una bella cavalcata fino al rifugio.

Un te all'aperto, il solito ottimo pranzo con tajine e.... e.... c'è ancora sole.... la neve è fantastica.... io non resisto....

Tolgo la pala dallo zaino. Lascio in camera l'ARTVA. Mi infilo gli scarponi e... via.... a caso verso un'altra qualsiasi meta di questo magnifico posto. Il pericolo valanghe oggi non esiste. E con lo zaino praticamente vuoto si va su che è una favola.

Mi segue ( ...e ben presto mi raggiunge...) Riccardo.

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Inflazione di Mohamed
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Il rifugio Netler
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si ripella verso Ouanoumouss

 

 

Lasciamo a destra il canale SW fatto questa mattina e puntiamo ad un'evidente forcella sulla sinistra. Prima in traverso, poi con dei zig zag su pendenza più sostenuta raggiungiamo la sella tizi n' Ouanaoumuss a 3.684m di quota.

Come al solito ci sono delle forti, anche se tutto sommato calde, raffiche di vento in sella.

Ancora ottimo firn. E ancora curve super!!!
Le gambe sono un po' stanche.. ma ne vale la pena. Abbiamo avuto la fortuna sfacciata di trovare condizioni ottimali. Dai racconti di rifugio solo la settimana prima del nostro arrivo gli alpinisti sono rimasti chiusi per giorni al Nelter causa nevicate e vento.

Abbiamo la possibilità di spararci sciate meravigliose. Sfruttiamola!! E allora via giù... nuovamente verso il nostro rifugio.

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in forcella
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Dome d Ifni
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solito vento in sella
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Riccardo pennella
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Scie sul ripido
 

 

 

Al  ritorno notiamo delle tende piazzate nel canale dell' Assif n'Isougouane. Strano. Proprio lì le hanno piantate?

In rifugio Alberto e Andrea stanno infilando una vite nello scarpone di Paola. E' un dejavù. Anche i miei scarponi hanno un perno non proprio originale all'altezza del malleolo. Ma quelli di paola sono sicuramente più scenici. Un bel dado di fortuna sbuca da lato. Una sorta di scarpone "Frankenstein".

A cena scopriamo l'harissa. Una tipica salsa piccante marocchina. La vittima designata è Alberto che comincia a sudare paurosamente per aver assaggiato una sola puntina di salsa... ottima. Se l'effetto è questo devo procurarmi un vasetto da portare a casa. La mamma ne sarà felice.

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perno di fortuna
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harissa per Alberto

 

Nella stanza comune del rifugio una signora italiana mi da una mano con le parole crociate. Scambiamo due parole.... "Ah. Siete voi i famosi 7 di avventure nol mondo?"
"Sì" gli rispondo io, " cosa abbiamo fatto per essere già così famosi?"

"Uno + uno. Ho visto sul sito di avventure un gruppo chiuso di italiani...", risponde lei. "Volevamo aggregarci anche noi ma alla fine non abbiamo combinato".

Un saluto va quindi ad Anna e Paolo, simpatica coppia di amici incontrata nell'umido Netler. ( | vedi qui il loro poetico resoconto di viaggio | )

In realtà oggi hanno acceso il fuoco e la sensazione di umido è quasi sparita. Sarà perchè ci stiamo abituando? Oppure perchè abbiamo trovato un posto a sedere vicino al caminetto?

 

 

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